Marco Gargiulo

#66 Cala di Puolo con Mimmo

Le onde enormi della prima immersione allo Scoglio Vervece hanno messo a dura prova il mio stomaco. Fortunatamente, una volta tornato a terra e rimesso i piedi sulla solida terraferma, ho potuto recuperare un po’ di forze. Il tempo di inviare un messaggio WhatsApp a casa per avvisare del ritardo e torno subito in banchina.

Perdiamo un po’ di tempo perché dobbiamo cambiare gommone: un improvviso problema elettrico ci costringe a spostare tutte le attrezzature su Berta, e solo dopo qualche manovra riusciamo a ripartire. Il mare è in leggera scaduta, le onde non sono più quelle di qualche ora fa, ma comunque non si può dire che sia calmo.

Raggiungiamo Cala di Puolo e, appena la barca si ferma, mi tuffo. Mi segue dopo poco Mimmo, e insieme ci incamminiamo lungo la parete. Anche qui l’acqua è piuttosto torbida. Costeggiamo la roccia fino a raggiungere la piccola grotta che si apre intorno ai 18 metri di profondità e decidiamo di penetrare un po’ più del solito al suo interno.

Senza un adeguato filo d’Arianna non è prudente proseguire troppo, anche perché il ritorno verso l’uscita non è dei più agevoli. Solo la nostra grande esperienza ci evita momenti di tensione: avevo ben in mente il percorso effettuato e ritrovare il chiarore dell’uscita è stato facile.

Tornati all’esterno, risaliamo sopra la grande rete da pesca presente sul posto, facendo attenzione a non restare impigliati. Per fortuna non c’è nessun pesce intrappolato all’interno; per noi fotografi, magari qualche soggetto avrebbe potuto rappresentare una scena di vita marina cruda ma interessante per uno scatto.

Faccio segno a Mimmo che voglio raggiungere l’altro lato della baia e mi avvio a passo deciso. Lo perdo di vista dopo poco e arrivo sul sabbione a pochi metri d’acqua, ma non trovo granché: solo qualche piccolo pesce pettine. Ritorno verso la parete, effettuo la sosta di sicurezza e, dopo circa 50 minuti, riemergo.

La barca è un po’ più distante, quindi nuoto qualche decina di metri in superficie per raggiungerla. Sono quasi tutti già risaliti, manca solo Mimmo che emerge poco dopo, dietro di me. Saliamo a bordo e facciamo rotta verso terra. Una volta in porto, sbarchiamo le attrezzature e provvediamo al lavaggio delle fotocamere.

Riporto a casa la muta semi-stagna, poi, dopo aver atteso che Mimmo ripristinasse le sue borse fotografiche e subacquee, ci salutiamo. Mi lascia davanti casa con tutto il mio bagaglio e riparte verso Torre Annunziata.

Siamo affamati — abbiamo fatto più tardi del solito — ma comunque soddisfatti: la giornata non è stata delle più esaltanti dal punto di vista fotografico, e il mare ci ha messo alla prova, ma è sempre un piacere stare insieme agli amici del Punta Campanella Diving Sorrento.

 

 
 

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