Marco Gargiulo

#65 Scoglio Vervece con Mimmo

Nonostante le lancette dell’orologio siano state arretrate di un’ora, la sveglia stamattina è stata come al solito dura. Guardo fuori dalla finestra: il cielo è molto nuvoloso, ma per fortuna il vento di ieri sera è quasi del tutto calato. Faccio colazione in fretta, poi mi dedico alla chiusura dello scafandro. Devo sbrigarmi, perché so che il mio “fratellone torrese” sarà qui sotto casa molto presto per evitare il traffico.

Alle 7:30, puntuale come un orologio, è già qui. Scendo con tutta la mia attrezzatura, carico in macchina e partiamo in direzione Marina Grande di Sorrento. È ancora presto e il diving è chiuso, quindi approfittiamo per fare due passi e scattare una foto dal belvedere, proprio dove di solito si posizionano i pescatori. Poi torniamo verso l’auto, in attesa che arrivi qualcuno ad aprire.

Alle 8:00 arriva Fabio, poco dopo anche Lisa. Scarichiamo le attrezzature e andiamo a parcheggiare. Man mano arrivano anche gli altri: Gianluigi, Filippo, e i clienti, tra cui Enzo Coppola con alcuni parenti. Oggi ci sono anche Peppe Pecoraro e Graziella con un amico. Ci prepariamo, ma di Gennaro Caiazzo nessuna traccia. Lo chiamiamo alle 8:30 e ci dice che è in viaggio, ingannato dal cambio dell’ora! Arriva infatti verso le 9:15, e finalmente ci muoviamo per salire sul gommone.

Come sempre, sono l’ultimo a salire: l’onda lunga è davvero importante e confesso di avere un po’ di timore di disturbarmi. Navighiamo verso lo Scoglio Vervece tra onde imponenti che non promettono nulla di buono. Una volta assicurata la barca alla boa, mi tuffo nell’acqua verdognola e aspetto che il mio compagno Mimmo mi raggiunga. Passano parecchi minuti e, non vedendolo arrivare, inizio il mio giro da solo: già a 10 metri di profondità si avverte il moto ondoso in superficie.

Effettuo il classico percorso e torno poi alla statua della Madonna, dove scatto qualche foto agli amici. Oggi non ho trovato grandi soggetti da immortalare, a parte una bellissima murena in tana che mi ha mostrato Peppe all’inizio dell’immersione. Dopo circa 45 minuti risalgo a bordo. Mi faccio aiutare con la zavorra e la bombola per risalire più agevolmente, poi mi stendo a poppa per evitare di disturbarmi.

Fortunatamente tutto fila liscio e riesco a restare in discreta forma. Quando tutti sono risaliti, iniziamo il rientro verso il porto. Alcuni sub scenderanno dopo la prima immersione, quindi facciamo una sosta in banchina anche per cambiare le bombole. Arriviamo a terra verso le 12 e passo subito al diving per avvisare casa del ritardo rispetto al programma.

Non resta che riorganizzarsi per il tuffo successivo. I miei amici avevano messo in dubbio la mia presenza, temendo che fossi k.o. dopo la prima immersione con mare agitato… ma ce ne vuole, prima di disintegrarmi!

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