Arriva la notte di Halloween, la notte della paura. Io però spero che questa prima immersione serale della stagione autunnale sia “una notturna da paura” in tutt’altro senso — una di quelle uscite che restano nel cuore, piene di emozioni e di vita sotto la superficie.
Mentre rientro dal lavoro mi scrive Fabio Russo: le condizioni meteomarine sono ottime e lui è disponibile a immergersi stasera. Perfetto! Avevo già in mente di scendere a Marina Grande di Sorrento per la prima immersione con l’ora solare, quindi non mi resta che organizzarmi appena sarò a casa.
Fortunatamente ho già tutto pronto. Devo solo chiudere lo scafandro Nauticam NA-D850 e decidere quale muta usare. Sono tentato di usare per la prima volta la muta stagna, ma la giornata è stata calda — quasi 25°C — e alla fine opto per la semi-stagna, che lascerò poi al diving in vista dell’immersione di sabato mattina.
Appena sistemate le ultime incombenze lavorative, salto sullo scooter e raggiungo Fabio, che è al Punta Campanella Diving Sorrento fin dal mattino. La sera inizia a calare mentre ci prepariamo con calma. Decidiamo di usare due bombole con Nitrox 32%, per poter restare più a lungo in acqua. Il mare è calmo come l’olio, una tavola di velluto nero.
Partiamo dalla spiaggia con le fotocamere pronte: io ho montato il mio solito Nikon 8–15 mm, Fabio invece ha scelto la macro. Raggiungiamo la punta della scogliera e ci immergiamo, scendendo lungo il pendio sabbioso che conduce verso il buio profondo. Dopo pochi metri incontriamo una rete da pesca: la sorvoliamo con attenzione e raggiungiamo gli scogli isolati sul fondo.
Mentre fotografo un pesce prete ed un sarago maggiore rimasti impigliati tra le maglie, vedo Fabio segnalare qualcosa. Lo raggiungo: ha appena scovato una piccola aragosta, lunga non più di sei centimetri, che passeggia tranquilla su uno scoglio. Una meraviglia!
Proseguiamo mantenendoci intorno ai 30 metri di profondità e arriviamo fin sotto l’albergo, dove troviamo una piccola comunità di pesci civetta: cinque o sei esemplari, alcuni grandi e poco colorati, altri più piccoli ma dai toni vivaci. Iniziamo a fotografare; per fortuna ce ne sono abbastanza per entrambi, così non dobbiamo “dividerceli”. Restiamo impegnati per un po’, poi cominciamo la risalita.
Lungo il percorso raggiungiamo il WC sommerso, ormai una curiosa icona del posto, e costeggiamo la scogliera per rientrare verso terra. La rete è ancora lì, alla nostra sinistra, e ogni tanto le diamo un’occhiata per verificare se qualche altro pesce vi sia rimasto intrappolato. Sulla sabbia noto una piccola testolina che si muove: è un polpo di rena in cerca di prede. Sempre affascinante incontrarlo! Lo sollevo delicatamente per allontanarlo dalla rete e ne approfitto per qualche scatto mentre nuota, sinuoso, nell’acqua nera della notte.
Proseguiamo ancora un po’. Sotto una roccia, all’interno della scogliera, si nasconde una torpedine, circondata da un gruppetto di gamberetti pulitori intenti a liberarla dai parassiti. Incontro anche qualche piccola seppia e diversi pesci lucertola, che questa volta non fotografo. Mi sfugge invece una tracina di belle dimensioni, che avrei ritratto volentieri.
Rientriamo infine nel porticciolo e usciamo dall’acqua felici e soddisfatti. Riportiamo le attrezzature al diving e le sistemiamo nelle vasche di risciacquo già pronte, poi, dopo esserci spogliati, ci spostiamo al ristorante di Michele “’o Puledrone”, nostro amico e punto di riferimento a Marina Grande.
Mentre aspettiamo di essere serviti, chiacchieriamo con Michele, i suoi nipoti che lo aiutano al locale, e qualche pescatore che passa a salutarci. Ceniamo alla grande, tra piatti abbondanti e risate sincere. Poi torniamo al diving per recuperare le borse e infine riprendiamo lo scooter. Dopo aver lasciato Fabio a Sant’Agnello, torno a casa per mettere in carica tutta l’attrezzatura — domani mattina si torna in acqua!
Questa notte di Halloween è stata davvero una serata da paura, ma nel senso più bello del termine: una notturna piena di incontri, fotografie e buonumore. Anche se le foto non dovessero essere perfette, resta la magia di una splendida serata passata con il mio amico Fabio e con gli amici del borgo di Marina Grande.