Marco Gargiulo

#37 Scoglio del Vervece con Iole e Salvatore

Dopo quasi un mese di assenza da Massa Lubrense e dopo la pioggia di ieri, oggi sono andato a fare immersione con i miei amici del Punta Campanella Diving Center.

Oggi il meteo è soleggiato e c’è un leggero vento da Nord-Est. La sveglia odierna è più comoda, alle 7:30. Faccio colazione e poi chiudo lo scafandro. Ho montato anche questa volta Sigma 15mm e Minidome Saga Dive, con i due flash OneUW. Esco fuori al balcone e mentre bagno le piante  mi accorgo di un nido di vespe all’interno del Ficus benjamin. Torno subito dentro casa ed avviso con un messaggio i miei familiari che dormono, bisogna comprare il veleno. Scendo con scooter e alle 8:30 arrivo al diving dove ci sono Iole Di Capua e Salvatore Lauro ma anche Ivana Peluso con sue amiche apneiste Francesca e Leila … ma oggi eccezionalmente in ARA. C’è molta gente  al diving, affollato anche dai tanti crocieristi giornalieri. Mi preparo e salgo a bordo di “Marangone”, dopo il selfie possiamo partire!

Io sono a bordo con Gianluigi, Iole e Salvatore ed andiamo allo Scoglio del Vervece mentre Andrea con Vittoria esce con “Berta” per andare a Cala di Mitigliano per un corso subacqueo Open Water. C’è una discreta onda in navigazione ed anche dopo aver ormeggiato alla boa.

Entro subito in acqua con Salvatore ma una mancata compensazione  all’orecchio sinistro mi costringe ad una leggera risalita. Mi faccio attendere un attimo, poi finalmente è tutto ok e scendiamo sulla foresta di gorgonie rosse. La visibilità in profondità è migliore di quella superficiale, effettuiamo un lungo giro profondo, risalgo verso lo scoglio dove abitualmente si incontra una musdea, ma oggi sembra essere assente.

Proseguo il mio giro in senso antiorario ed incontro una prima murena in atteggiamento aggressivo. Risalgo un poco e oltre alle tante cernie brune, incontro una seconda murena e poi una terza, mentre in lontananza si vedono volteggiare nel blu alcuni dentici ed orate. Guardando sopra  le nostre teste è possibile osservare i barracuda ma oggi non ci sono le  aquile di mare.

Raggiungo lo scoglio con le margherite di mare e scatto qualche foto in controluce, mi allungo al grande scoglio isolato che porta verso il Viale delle Gorgonie dove c’è un’intera famiglia di cernie brune. Al mio incedere verso di loro si ritirano nelle rispettive fenditure dove si nascondono. Faccio un giro del masso e torno più in superficie, arrivo vicino alla statua della Madonna del Vervece dove c’è Salvatore. Lo sopravanzo e raggiungo il buco con le margherite di mare. Mentre mi avvicino, vedo due cernie allontanarsi dalla fenditura, che occasione sfumata! Tra i Parazoanthus axinellae c’è ancora una volta una Dromia personata, il granchio facchino.

Arriva il gruppo di subacquei, così approfitto per uno scatto selfie con tutti loro, ma poi sono costretto a fermarmi per fare la decompressione in prossimità della spaccatura verticale che si trova nella parte frontale dello scoglio. Qui mi fermo vicino alle margherite di mare per alcuni minuti e provo a scattare delle foto anche usando una nuova tecnica “terrestre” ma che è tutta da affinare … il risultato non è quello atteso e non è presentabile.

Alle 11:30 siamo a terra. Provvedo rapidamente al lavaggio dell’attrezzatura  e dopo i saluti, torno a casa dopo le 12. La dottoressa Lorenza è già scesa al mare con sua madre; apro lo scafandro e  sistemo la fotocamera nell’armadietto, spruzzo il veleno sul nido delle vespe, prendo lo zaino con l’Ipad e scendo al mare per raggiungere la famiglia per fare il bagno. Trascorro così tutto il pomeriggio in grande relax sotto l’ombrellone, con qualche rara sortita al sole, giusto per il tempo per di asciugarmi.  

 

 

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