Marco Gargiulo

#77 Grotta di Mitigliano con Fabio

Rado la lunga barba appena sveglio, mi dedico alla prima colazione e poi chiudo lo scafandro Nauticam NA-D850. Alle 8 scendo di casa e mi avvio verso Massa Lubrense con lo scooter. Oggi è il giorno di chiusura stagionale del Punta Campanella Diving diving, o quasi, visto che il meteo continua ad essere favorevole. Lungo la strada incontro e supero Fabio che sta raggiungendo Marina della Lobra con la sua bici, mi fermo al volo per uno scatto e mi avvio; arrivo insieme a Lisa e parcheggiamo i nostri scooter lungo la strada. Quando arriviamo ci sono già Andrea che prepara le bombole e Antonio “Wally” che ha portato degli ottimi cornetti.

Siamo solo questi qui, una giornata tranquillissima, così decidiamo per un tuffo nella Grotta di Mitigliano. Il mare è calmissimo e la temperatura ottimale. Ci organizziamo per fare due turni per non lasciare il gommone incustodito. Scendo prima io con Fabio con runtime 45′ +5′ di tolleranza, poi è il turno di Lisa, Andrea e Wally. 

L’acque è limpida, sorvoliamo la prateria di Posidonia ed entriamo nella caverna, subito Fabio mi segnala che non scattano i flash della sua fotocamera, qualcosa ostruisce la completa apertura del flash interno della macchina fotografica e così è impossibilitato a scattare. Approfitta così per farmi da modello.

Nella prima parte della grotta incontriamo un granchio facchino Dromia personata. Proseguiamo ed entriamo fino al fondo della cavità. Nella zona dopo il passaggio stretto sono visibile chiaramente due diversi strati d’acqua. Qui infatti l’idrodinamismo è scarsissimo. Qui in fondo troviamo la prima brotula nera (Oligopus ater). Io inizio a scattare mentre il mio compagno continua l’esplorazione della zona. Il buffo pesciolino che ho davanti alla cupola del mio obiettivo è un poco malconcio, non bellissimo a vedersi, mentre Fabio ne vede altri tre esemplari, uno sei quali piccolissimo, segno che la popolazione è in ottima salute.

Torniamo indietro e prima di uscire dalla grotta, risaliamo nella campana verticale che raggiunge la superficie. Mentre risaliamo attraversiamo uno strato di acqua dolce che “sfoca” la nostra visione ed usciamo con la testa fuori dall’acqua. Lo spettacolo è magnifico. Controlliamo l’orologio e siamo quasi al termine del tempo programmato, così prendiamo la via dell’uscita. 

Arriviamo sotto la barca e Fabio lancia il pallone di segnalazione, per avvisare i nostri amici di prepararsi ad entrare in acqua. L’acqua è trasparente e “ferma”, si riescono a distinguere i volti da sott’acqua.

I ragazzi entrano nella grotta e noi cominciamo l’attesa in superficie. Approfittiamo per aprire lo scafandro di Fabio per capire cosa è andato storto ma anche per godersi un bellissimo bagno all’interno della baia. Dopo un’ora i sub riemergono e ce ne torniamo al diving dove provvedo al lavaggio accurato dell’attrezzatura che poi porto a casa ad asciugare, prima di riporla in garage fino alla prossima estate. Alle 13 me ne torno a casa.

Appena entro mi infilo sotto la doccia; abbiamo ricevuto un inatteso invito a pranzo, quindi devo anche sbrigarmi. Lorenza mi stende l’attrezzatura da asciugare, ma prima di andare via, apro lo scafandro per non lasciarlo “sottovuoto”. Arriviamo a Vico Equense e nel traffico, dietro alla nostra auto, ci sono i miei amici Nicola e Antonella che chiedono strada!

 

 

 

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