Il cielo nuvoloso di prima mattina sembra riflettere il mio umore: un po’ grigio e lento a risvegliarsi. Salto la colazione, ancora sazio dalla cena pesante della sera prima, e mi concedo solo un caffè. Il rituale del montaggio dello scafandro è quasi terapeutico, un momento di concentrazione prima dell’immersione. Oggi ho un esperimento in mente: ho montato il Nikon 16-35 mm con la prolunga da 70 mm abituale, abbinandolo al minidome SagaDive con anello da 20 mm. Avrei preferito usare il minidome Isotecnic, ma purtroppo è stato graffiato durante una caduta a Saline Joniche. Speriamo che questa configurazione più compatta si comporti bene in acqua. Oggi è infatti in programma un’immersione al Banco Santa Croce, dove spero di catturare qualche bella immagine di cernie o aquile di mare da vicino.
Le prime difficoltà non tardano ad arrivare: l’ascensore è bloccato. Raggiungo Punta Campanella Diving sotto una leggera pioggia e trovo i miei amici già pronti: i due Antonio, Peppe, e molti altri subacquei stranieri. Lisa mi avverte che forse non c’è posto per me sulla barca e mi dirotta su Berta. Dopo un po’ di attesa, mi comunicano che è possibile andare su Marangone al Banco di Santa Croce, ma sarà la seconda immersione della giornata. Per ora, ci accontentiamo di aspettare il nostro turno che inizia alle 12.
Prepariamo le nostre attrezzature e ci dirigiamo verso la banchina. Partiamo con destinazione Punta del Capo di Sorrento per la prima immersione. Durante i preparativi, Lisa rompe la cerniera posteriore della muta mentre la indossa, ma decide comunque di fare l’immersione con la muta aperta.
Scendiamo mantenendo la parete sulla nostra sinistra. Purtroppo, i flash non scattano, probabilmente a causa delle batterie del trigger. Sono quindi costretto a scattare utilizzando la luce continua dei faretti.
Durante l’immersione, seguiamo la parete e notiamo alcune gorgonie strappate dalle lenze dei pescatori. Avvistiamo due polpi nella tana con le uova, una scena affascinante e delicata. Dopo aver esplorato ulteriormente, ritorniamo indietro e riemergiamo all’interno della laguna. Durante la risalita, troviamo una patente e una carta di credito appartenenti a un canadese.
Saliamo a bordo e Alessandra ci recupera con il gommone. Facciamo ritorno a Sorrento per permettere a Lisa di ottenere una muta intatta. Una volta in porto, ci assicuriamo che Lisa sia equipaggiata correttamente e ripartiamo.
Ci fermiamo davanti alla Riviera Massa per una sosta snack e per il cambio delle bombole, aspettando l’orario giusto per dirigerci al Banco di Santa Croce. L’atmosfera è rilassata mentre ci godiamo il panorama e il tempo di pausa, pronti per la prossima immersione che promette di essere emozionante.