Marco Gargiulo

#54 Peschereccio con Mimmo e Domy

La notte è trascorsa senza grandi problemi all’interno della tenda. Immaginavo facesse più caldo e che si stesse ancora più stretti di quanto in realtà fossimo, ma la prima notte in tenda con Mimmo è andata alla grande, anche se per questa sera abbiamo già in mente qualche correttivo. Non ci accorgiamo nemmeno dell’arrivo di Domy, che è già all’opera a caricare le bombole, e scopriamo anche la presenza di Umberto Crisalli, venuto occasionalmente a Saline per un’incombenza familiare. Le risate sono inenarrabili e al nostro risveglio ci facciamo anche scattare qualche foto ricordo.

Mi cambio e vado al bar per prendere la colazione. Nel frattempo arrivano Francesco e altri due clienti: iniziamo a preparare le attrezzature e ci organizziamo per la partenza. Francesco sale in auto con noi e ci muoviamo verso Pellaro, dove troviamo un po’ di vento e di onda, ma niente di preoccupante. Parcheggiamo le macchine, iniziamo a vestirci e poi finalmente entriamo in acqua.

Subito Francesco individua un trigone, ma non riesco ad avvicinarlo abbastanza. Poco dopo raggiungiamo una piccola barchetta e, successivamente, il peschereccio affondato. Ci mettiamo a cercare tra le lamiere e ad un certo punto viene avvistato un pesce scorpione: è nascosto nella zona del motore e ben presto si infila ancor più a fondo, rendendosi irraggiungibile. Riesco comunque a scattare una foto dall’alto: poco, ma sufficiente per essere soddisfatto di averlo visto dal vivo.

Continuiamo a esplorare il relitto e a scattare foto, poi risaliamo sul pendio sabbioso, dove incontriamo diversi pesci pettine. Io trovo anche un sarago fasciato che, dopo essere stato catturato con una lenza, era stato aggredito dai famelici vermocane. Dopo circa un’ora di immersione risaliamo: il grande vantaggio di questo sito è che in spiaggia c’è la doccia, così possiamo lavare subito attrezzatura e fotocamere, cosa che ieri non era stata possibile. Ne approfitto anche per una bella doccia calda rigenerante.

Ci rimettiamo in auto e torniamo a Saline Joniche. Al diving scarichiamo l’attrezzatura, mettiamo le mute ad asciugare e apriamo l’ombrellone, perché la nostra tenda è in pieno sole e impossibile da usare per riposarsi. Ora non resta che organizzarci per il pranzo: decidiamo di andare a goderci un po’ di frescura all’interno del Conad, che si trova proprio lì vicino. Nel pomeriggio, se tutto va bene, proveremo anche a fare un bel bagno in mare.

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