Marco Gargiulo

#53 Scoglio Bianco con con Mimmo e Domy – Immersione Notturna

La follia raggiunge picchi sempre più elevati: questa volta si tratta di un viaggio a sorpresa per… Domy Tripodi. Ieri sera, alla festa della nostra amica comune Daniela, dove era presente tutto lo staff e gli amici del Punta Campanella Diving Sorrento, abbiamo deciso di partire con direzione Saline Joniche, in Calabria, per raggiungere il nostro amico Domy. Lui, ovviamente, non sa nulla… e noi non abbiamo nemmeno prenotato per dormire! Mimmo mi ha sempre parlato di una tenda canadese biposto e così ci siamo organizzati in fretta. L’attrezzatura è sempre pronta, quindi è bastato infilare in borsa qualche maglietta, un costume e un asciugamano… e via!

Alle 6:15 salgo in auto, avviso il mio amico e mi dirigo verso Torre Annunziata. Alle 7 precise sono sotto casa sua, ma il “prof” non è ancora pronto: pensava partissi più tardi e non aveva letto il mio messaggio. Carichiamo in macchina la sua attrezzatura fotografica e la famosa tenda, poi ci mettiamo in viaggio. Il tragitto è lungo, ci fermiamo solo una volta nei pressi di Cosenza e, come previsto, a mezzogiorno siamo a Saline Joniche. A questo punto telefono a Domy con una scusa, fingendo di volerlo raggiungere ma di aver avuto problemi a organizzarmi. Scopriamo così che non è al diving, ma a casa, in attesa di alcuni clienti per la serata. Perfetto! Parcheggiamo davanti al suo portone, Mimmo prende il telefono e lo chiama… mentre nello stesso momento citofona. Giuditta ci apre e capisce subito la sorpresa. Domy scende le scale e si trova davanti due fotosub campani in carne e ossa: resta incredulo! Ci abbracciamo e ci mettiamo a chiacchierare fino alle 14, sorseggiando un buon caffè e un liquore al cioccolato.

Poi, senza lasciargli un attimo di tregua (e senza riposarci nemmeno noi), ci spostiamo al diving per sistemare le nostre cose e montare la tenda canadese. Alla prima apertura ci rendiamo conto che è davvero piccola, ma con l’aiuto di Domy montarla diventa una scenetta comica tra risate e battute. Faccio anche una prova all’interno, giusto per capire come starci, poi ci rilassiamo fumando un sigaro in attesa della serata. Nel frattempo sistemiamo il trigger della fotocamera di Mimmo, andiamo a prendere un gelato al bar e poi iniziamo a prepararci per l’immersione allo Scoglio Bianco.

Alle 19 tutti sono pronti al diving. Ci muoviamo con calma, ma quando arriviamo al punto d’immersione la spiaggia è ancora piena di gente e parcheggiare le tre auto diventa un’impresa. Perdiamo tempo, ma finalmente siamo pronti e ci spostiamo sulla riva: è ormai buio.

In acqua ci accorgiamo che la corrente è molto forte: Mimmo viene trascinato via di parecchi metri e dobbiamo aspettarlo prima di scendere, anche perché ho con me la sua seconda fotocamera e non posso immergermi senza consegnargliela. Quando finalmente iniziamo la discesa, passiamo davanti alla parete rocciosa con la statua del Cristo. Lì vicino troviamo subito una murena orientale, ma non mi fermo a fotografarla: siamo in sette in acqua, di cui quattro fotografi, e c’è la fila!

Sul sabbione Domy mi indica un bel cerianto, poco dopo vedo un pesce lucertola insabbiato che fugge via inseguito dai miei amici fino a 40 metri. Tra le rocce scovo una magnosa e poco dopo assisto a una scena incredibile: una murena orientale che divora una castagnola proprio davanti a me. Si sposta e si avvicina a una murena nostrana, ma purtroppo non riesco a fotografarle insieme perché una delle due si ritrae nel buco. Sulla via del ritorno incontriamo anche qualche gambero vinaio, poi finalmente risaliamo: la spiaggia, come sempre, è una faticaccia da raggiungere con tutta l’attrezzatura.

Mentre sistemiamo il materiale ascoltiamo Domy e un suo cliente milanese raccontarci di un incontro straordinario: hanno avvistato un pesce scoiattolo, una specie aliena mai segnalata prima da queste parti. Peccato che il cliente non abbia scattato una foto, non intuendo l’eccezionalità della scoperta.

Finite le operazioni ci spostiamo in auto di poco, dove ci attendono Giuditta e i familiari di Francesco De Caro: la serata si conclude con una pizza squisita in loro compagnia. La stanchezza si fa sentire e la birra non aiuta a restare svegli. Salutiamo tutti e torniamo al diving. Mettiamo a caricare i telefoni, entriamo nella nostra micro-tenda e, stretti ma comodi, ci addormentiamo subito. Riusciamo persino a dormire tutta la notte senza problemi. Un divertimento clamoroso, anche se la foto ricordo dovrà aspettare: i telefoni erano scarichi!

 

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