Marco Gargiulo

#3 Marina Grande di Sorrento – Immersione Notturna

Al risveglio a casa di mio padre, dopo la notte passata in sua assistenza, appena mi è stato possibile, verso le 10:30, mi sono seduto con lui vicino al computer per sistemare definitivamente la moltitudine di hard disks che erano aggrovigliati alle spalle dell’imac 27”.  L’operazione non è stata delle più semplici anche perchè ho provveduto a ri-etichettare tutte le unità, i cavi, gli alimentatori e le ciabatte a cui sono collegati. L’operazione è stata titanica perché ho provveduto a fare lo stesso anche al vecchio imac 24” con i suoi dischi esterni. Il lavoro è terminato alle 13 quando saluto i miei genitori ed Arturo che mi è venuto a dare il cambio per la serata e notte.

Ritorno a casa ma mia figlia Lidia non c’è, è impegnata con le prove di uno spettacolo che si svolgerà stasera, mangio solo alcune code d’aragosta che hanno lasciato i suoi amici venuti ieri sera a casa perché non ho voglia di cucinare e poi mi stendo sul divano per riposare un poco.

Non riesco a farlo quanto avrei necessitato perché mi arriva il messaggio di Lidia che sta tornando per pranzare qualcosa prima di tornare in teatro, così mi metto all’opera per farle trovare un primo piatto pronto. Controllo la tv e scopro che Jannik Sinner ha trionfato di nuovo all’Australian Open, un vero fenomeno!

Sono ormai le 15 e così approfitto per effettuare il cambio d’acqua che avevo preparato da più di una settimana. Così ho provveduto a sostituire l’acqua sporca con quella nuova presente nelle taniche, ma ho anche approfittato per taleare alcune gorgonie della vasca marina tropicale.

Le operazioni sono durate fino alle 17 quando, dopo un caffè, accendo il computer per controllare la posta elettronica e svuotare le schede di memoria della fotocamera. Inizio così lentamente i preparativi per andare in acqua. Ho ricaricato le batterie dall’ultima immersione e devo solo controllare che la guarnizione di chiusura dello scafandro sia ben pulita, ma  stasera porterò con me la pompa per il vuoto, in modo da evitare nuovi problemi. Le condizioni meteo marine dovrebbero essere accettabili, il cielo è nuvoloso e si è alzato anche un vento abbastanza sostenuto proveniente da sud, ma per il punto di immersione prescelto è l’ideale.

Mentre sono intento ad assemblare il tutto, ritorna a casa anche mia moglie con Lorenza, assenti da due settimane da casa per un corso da seguire in Cilento. Ritorno alle mie incombenze e recupero anche gli indumenti tecnici che indosso al di sotto del pile termico. Mi preparo lentamente per aspettare le 19. Prendo l’automobile poi passo al garage a prendere la bombola e come ormai di consuetudine, la monto prima di metterla in auto per evitare sorprese.

Raggiungo il borgo marinaro e inizio a vestirmi, il mare è calmo e la marea non è bassa come l’altra sera. Mando un messaggio a casa alle 19:30 avvisando che sarei entrato in acqua di lì a dieci minuti. L’acqua è fredda, un buon segno, finalmente la temperatura sembra essersi abbassata. Inizio a nuotare in superficie poi all’altezza della scogliera mi immergo.

La visibilità anche questa sera è eccellente e non c’è la corrente contraria, così decido di andare verso destra. La scelta è quella giusta perché dopo poco, ad oltre 30 metri di profondità incontro un pesce civetta. Inizio a scattare e come succede spesso, il pesce inizia a “volare” nel buio profondo della notte. E’ sempre bello vedere qualche esemplare qui, dove l’incontro è più raro.

Proseguo e raggiungo la grande gorgonia Leptogorgia sarmentosa poi vado oltre. L’attenzione è massima, confido finalmente di vedere il primo pesce San Pietro dell’anno … le condizioni sono quelle giuste. Sul fango c’è una piccola attinia Andresia partenopea, poi più avanti un paio di occhialini che recupero e metto nella tasca della muta. C’è anche un volante tra i rifiuti antropici qui sul fondo, oltre ad un monopattino.

Una piccola mazzancolla si palesa sotto le mie lampade ma sono in modalità “caccia” e non voglio perdere tempo con soggetti troppo piccoli. Il tempo passa e risalgo fino a ridosso della scogliera. Nel mese di gennaio sono cresciute a dismisura le alghe rosse e sono bellissime, meritano qualche scatto. Questo tratto è un vero “cimitero” di esche artificiali, ne recupero 5 per il mio amico Antonio ma la serata sembra non regalare nessun altro sussulto. Così mi dirigo verso la punta della scogliera per tornare a terra. 

Costeggio l’interno del porto quasi in superficie e all’improvviso vedo un pesce prete infossato nel sedimento, a circa 5 metri di profondità. Mi avvicino ed inizio a scattare, dopo poco si sposta ed inizia a nuotare, drizzando la pinna dorsale in modo minaccioso, a tratti poi tira fuori anche la sua lingua che usa come esca. Inizio a seguirla e a scattare a raffica senza guardare nel mirino. All’improvviso però, mentre si dirige verso le profondità, mi accorgo che la spia del vacuum system è diventata rossa anche se non lampeggia!

Sono certo che sia un problema di batterie e non mi preoccupo più di tanto, ma è comunque il caso di rientrare a terra, l’immersione era già terminata. Risalgo in superficie e nuoto verso terra, commetto un grave errore però! Spengo la coppia di flash, sono a pochi metri dalla spiaggia quando un nastro argenteo iridescente si muove fulmineo davanti alla mia fotocamera, forse attirato dalle lampade. Scatto subito ma mi ricordo di aver spento poco prima i flash elettronici! Maledizione, provo a riaccenderli mentre il pesce si allontana e poi si avvicina di nuovo.

E’ un pesce sciabola Lepidopus caudatus detto anche pesce spatola o bandiera e qualche giorno fa il mio amico Antonio Ferola ne aveva pescato un esemplare mentre insidiava i calamari. Dopo aver girato un breve video che mi ha inviato, ha subito provveduto a rimettere in mare l’argenteo pesce. 

Non riesco a darmi pace, avrei avuto l’occasione più di una volta di scattare una foto di questo fantastico incontro, ho commesso un errore imperdonabile, i flash vanno spenti a terra!

Sono le 21 quando raggiungo l’auto, mando un messaggio a casa dopo aver aperto con difficoltà l’automobile. Il telecomando della nuova vettura è più difficile da azionare e perdo del tempo per aprire la mia Skoda. Sistemo tutto nel bagagliaio, poi passo per il garage a posare le bombole scariche ed infine arrivo sotto casa.

Porto tutto sopra e nel frattempo la spia luminosa è tornata di colore blu. E’ un chiaro segnale che le batterie si stanno esaurendo, dopo aver lavato tutto apro lo scafandro e come previsto c’è ancora pressione e non c’è nessuna infiltrazione d’acqua. Tutto ok solo un piccolo inconveniente che mi ha fatto sfumare una grande occasione, ma sicuramente riproverò con la speranza di riuscirlo a vedere di nuovo e fotografarlo.

Sono abbastanza stanco e la schiena è dolente, ma sono contento lo stesso e anche molto affamato. La pizza che avevo ordinato prima di uscire è buonissima e finisce in un attimo, accompagnata da una birra Corona ghiacciata!

 

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