Dopo il temporale di ieri, quando suona la sveglia alle 7 il cielo è ancora coperto. In serata avevo sentito Gianluigi e concordato il tentativo odierno, in caso di miglioramento meteorologico. Accompagno mia figlia Lidia a scuola alle 8 mi metto in moto verso Massa Lubrense con lo scooter e con la strada ancora completamente bagnata.
Quando arrivo al Punta Campanella Diving trovo un gran fermento. Fabio, Erika, Rosy, Gianluigi, Andrea e Lisa sono sul tavolato ad assistere i clienti di oggi. Preparo subito la mia fotocamera Nauticam NA-D850 ma c’è da attendere l’arrivo degli ultimi subacquei. Arriva infatti anche Mariangela Russo con una sua comitiva di amici proveniente da Ortona. Il meteo sembra migliorato, con il sole che è venuto fuori dalle nuvole.
Siamo finalmente pronti ed il primo gommone parte per l’immersione a Cala di Mitigliano; io sono sul secondo battello e siamo diretti allo Scoglio del Vervece. Nell’attesa della vestizione di tutti, il meteo è di nuovo cambiato. Si è alzato del vento che ha pulito un poco il cielo ma che sta formando un pò di onda.
Arrivati sul posto, Gianluigi si tuffa ed ormeggia il gommone alla boa senza usare le pinne. Erika e Fabio restano in barca per l’assistenza.
Io mi immergo subito da solo e vado prima alla Madonnina che è stata appena pulita dalle incrostazioni. Proseguo verso le gorgonie rosse ma le più “alte” sono sporche di mucillagine, desisto dallo scendere più a fondo dove invece sono pulite per non caricarmi troppo d’azoto.
Raggiungo le gorgonie gialle e poi gli scogli isolati dove abitualmente incontro la musdea fuori tana. Anche questa volta è lì. Si lascia avvicinare e fotografare a lungo poi vado oltre con Gianluigi che mi viene incontro avendo effettuato il periplo dello scoglio in senso orario, opposto al mio “quarantennale” giro.
Incontro pure una bella murena e incontro una mezza bottiglia di plastica piena di vernice grigia gettata in mare. La recupero e proseguo fino alla parete con le margherite di mare. Oggi si vedono tante cernie brune.
Mi fermo sotto lo “scoglione” fiorito, poi mi allungo al grande scoglio isolato sul pianoro che guarda verso la costa e vedo tante altre cernie. Mentre sono in risalita con alcuni minuti di decompressione da effettuare, vedo una bella corvina che fugge via.
Risalgo di qualche metro ed arrivo al buco con i Parazoanthus axinellae dove scatto le ultime foto alle nuove generazioni di castagnole Chromis chromis che oscurano il sole per l’abbondanza, mentre scalo i minuti di sosta da effettuare. Attendo il rientro del gruppo e risalgo insieme a loro.
Torniamo a terra tra le onde e scarichiamo le nostre attrezzature perché nel frattempo il mare si è ingrossato e non è possibile uscire di nuovo per la seconda immersione. Anche l’altro gommone si è già spostato a Punta del Capo per il secondo tuffo in una zona ridossata, ma effettuerà un’immersione più breve per evitare il peggioramento delle condizioni meteo-marine.
Mentre effettuo il lavaggio delle attrezzature al diving, penso al rifiuto recuperato e poi smaltito a terra e mi domando se questa è la pittura utilizzata per verniciare la scaletta in occasione dell’annuale manifestazione religiosa … bah! Inoltre restano sott’acqua alcuni pezzi di scaletta che sono stati divelti dalle onde e che da anni giacciono sul fondo. Mi meraviglio come non siano stati recuperati in occasione della risalita all’asciutto della statua della Madonna per la pulizia!
Avevo programmato di riportare l’attrezzatura a casa, ma effettivamente c’è ancora molto tempo prima della chiusura stagionale del diving dopo il ponte di Ognissanti, quindi lascio ancora tutto qui, anche se la settimana prossima sarò sicuramente assente, dato che sarò in giuria a Taormina per Campionato Italiano FIPSAS di Fotosub 2022.