Marco Gargiulo

#42 Punta Pluto con DinoSub

Arrivo in serata con i miei genitori Enrico e Maria Rosaria a Praia a Mare dalla quale mancavamo da oltre trent’anni. Ci sistemiamo nel villaggio nel quale siamo ospiti di Linea Blu e facciamo in tempo per andare a fare un tuffo in mare prima di andare a cena. Andiamo subito dopo a dormire, perché domani ci aspetta una giornata molto impegnativa, con un programma moooolto flessibile … che mette in crisi la “programmazione mentale” di mio padre che vive seguendo degli orari ben precisi …  

Il sonno è abbastanza disturbato dal caldo e mi sveglio presto anche perché ho appuntamento al DinoSub Diving Center dove mi attendono per un’immersione guidata. Dopo la prima colazione con i miei genitori che lascio al villaggio Arcomagno Resort in attesa che vengano prelevati dagli uomini Rai ad un’orario imprecisato, mi muovo in direzione della spiaggia di Fiuzzi, dove si trovano i miei accompagnatori.

E’ bellissimo rivedere l’isola Dino, la costa e la spiaggia dove sono cresciuto, ospite per tanti anni del compianto amico Giancarlo Lucarelli e dopo una deviazione causata da una strada interrotta, riesco a raggiungere il titolare del centro immersioni che si trova all’interno dello stabilimento balneare Budda Beach.

Il DinoSub Diving Center fondato nel 1978 da Umberto Pepoli, è stato rilevato nel 1992 da Giorgio Chiappetta che è coadiuvato dal suo staff composto dalla consorte Nadia “Nanì” Pellegrino ed Eugenio Orrico. C’è anche un vecchio amico del mio papà, il signor Prospero, un vero pilastro dell’organigramma, subacqueo esperto del luogo che si immergeva qui con lui già nel 1979.

Dopo una mezz’ora di conoscenza e di programmazione, iniziamo a prepararci per andare a fare la nostra escursione sulla parete Nord dell’isola. L’immersione è chiamata Punta “Pluto” per la somiglianza del profilo roccioso a quello del volto del noto cane della Disney.  Il sito è noto anche come Punta del Trampolino, dove si svolgeva la gara di coppa del mondo di tuffi dalle grandi altezze. Carichiamo le attrezzature sul pick-up e scendiamo sulla spiaggia fino al gommone, sul quale carichiamo tutto l’occorrente. Oggi ho montato anche due lampade supplementari in parallelo ai miei flash OneUw e la GoPro Hero 7 messa sullo stesso piano dell’obiettivo della fotocamera, all’interno del suo scafandro T-Housing.

In pochi minuti di lenta navigazione siamo già in situ, scendiamo lungo una parete verticale fino a 25 metri. Come mi era stato preannunciato nel briefing da Giorgio, incontriamo due aragoste, delle uova di gattuccio, una grande cernia e ben quattro polpi di grandi dimensioni; confesso di essere stato poco confidente durante il loro racconto pre-immersione. C’era anche una bella coppia di nudibranchi Peltodoris atromaculata o vacchetta di mare, dalla tipica marezzatura bianca e nera.

Mi infilo in una profonda spacca longitudinale che si apre nella roccia e poi raggiungo Eugenio nei pressi dei massoni dove ci sono alcune cernie brune, anch’esse preventivamente segnalate. Poi Nanì mi accompagna nella Grotta del Respiro, una piccola caverna che raggiunge la superficie formando una campana d’aria emersa, dalla quale volta penetra un bellissimo raggio luminoso incidente. Scattiamo un selfie in superficie e poi torniamo sotto, dove ci attende Eugenio. Entriamo in un breve tunnel passante nella roccia e fuoriusciamo all’altezza dello sperone roccioso lungo la parete Nord e qui terminiamo la nostra bella immersione.

Ritorniamo al diving, ci spogliamo e facciamo una rapida doccia, ma non scarichiamo le attrezzature dal gommone perché sicuramente dovremo tornare in acqua con la troupe di Linea Blu.

Controlliamo il telefonino e ci segnalano un notevole ritardo sul programma e la relativa operazione di “recupero” dei miei genitori. Non ho modo di tornare a pranzare con loro, così i miei nuovi amici dividono con me il loro panino con la mortadella. Non può mancare una bella birra gelata modello “muratore”. Restiamo in attesa di un “segnale”  dagli uomini Rai al Budda Bar…

 

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