Marco Gargiulo

#11 Catona con Domy e Filippo

Sono le 6:40 quando Domy manda un messaggio per invitarmi a colazione. Ho messo la sveglia alle 7 e non me ne accorgo, quando lo leggo è troppo tardi, è già in giardino a caricare le bombole usate ieri sera. Mi vesto e vado a prendere i caricabatterie dimenticati al diving e torno su a mettere tutto in carica. Riscendo a vado a fare colazione da solo al bar, gustando una buonissima sfogliatella con ricotta e poi un caffè. Ritorno al diving e dopo aver preso la fotocamera dalla camera, alle 8:30 partiamo nuovamente con direzione Catona, dove ci aspetta Filippo Mallamaci. Arriviamo dopo le 9 e Filippo è già lì pronto. Ci vestiamo anche noi e scendiamo in acqua.

Subito ci dirigiamo alla cima con gli spirografi. Domy e Filippo sono più sotto di me e non li vedo più, ma la cima è bellissima e merita tutte le attenzioni. Dopo una lunga serie di scatti li raggiungo, incontrando una murena fuori tana viva ed una sul fondo morta. Passeggio con loro sul fondo sabbioso in cerca di soggetti, con la speranza di ritrovare il budego visto ieri notte, ma non siamo fortunati.

Sul fondo ci sono delle pennatule ed alcune grandi nasse, in una di esse c’è una grande seppia, attirata dalle fronde inserite all’interno che i pescatori usano per richiamarle a deporre le uova.

C’è anche una cernia bruna adagiata sul fondo, mi avvicino e fugge via a ripararsi in un’oasi di spirografi. Riesco ad avvicinarla di nuovo ma con uno scatto sparisce al di sotto del materiale disperso sul fondo. Torno di nuovo alla cima che resta un richiamo irresistibile, poi vado in cerca di bavose ocellate e cavallucci marini. Trovo solo una bavosa alla fine e nessun ippocampo.

Sto per risalire quando nella sabbia vedo un’impronta nel sedimento a forma di cuore … è una torpedine marmorata completamente mimetizzata. Mi avvicino e inizia a spostarsi, poi esegue una piroetta davanti al mio obiettivo e fugge via. Ho temuto di prendere la scossa elettrica, come successo tanti anni addietro dalle mie parti. Fortunatamente non mi ha scaricato la sua temibile energia, l’aria nella bombola è finita e non posso seguirla mentre sorvola il fondo verso l’abisso. Così sono costretto a risalire. 

Quando riemergo i miei amici sono già a terra. Mi svesto dopo il lavaggio completo alla fontanella scovata ieri sera. Alle 11 salutiamo Filippo e ripartiamo con l’auto per Saline Joniche. Torniamo al diving e mentre Domy ricarica le bombole io vado a cambiare le batterie dei flash per l’immersione serale e poi sistemo lo scafandro per ripulire oblò.

Nell’attesa delle bombole, fumiamo un sigaro insieme. Verso le 12 abbiamo terminato e ce ne andiamo a casa di Domy per il pranzo, ma poi ci accomodiamo un poco sul divano. Lascio Domy a guardare la partita in tv ed io me ne vado via per andare a fare un riposino in camera. Ci aggiorniamo tra qualche ora per andare di nuovo a fare un’immersione.

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