Marco Gargiulo

#81 Punta del Capo con Daniels e Alessandra

La strada è ancora bagnata dopo le piogge di ieri e della notte. Quando arrivo a Marina Grande il parcheggio è ancora chiuso e devo aspettare che venga qualcuno ad aprire il portone. Raggiungo i ragazzi del Punta Campanella Diving Sorrento e vado al bar a prendere un pò di caffè per loro. Molti bar ora sono chiusi, la stagione volge al termine e i gestori aprono più tardi. Il cielo è parzialmente coperto ed il mare è agitato al di là di Punta del Capo.

Aspetto con Lisa, Vittoria, Alessandra, Fabio e Daniel l’arrivo dei tre ragazzi snorkelisti che non si sono lasciati intimorire dal meteo incerto e ci prepariamo per l’uscita in mare.

Con Marangone raggiungiamo la Cala di Puolo ma l’onda lunga ci sconsiglia di restare in questo sito, così torniamo indietro e raggiungiamo Punta del Capo. Mentre Fabio scende davanti alla “laguna” con gli snorkelisti, io mi tuffo con Alessandra e Daniel sulla punta, proprio sotto lo schieramento di pescatori di superficie che sono qui posizionati per lanciare le loro lenze in mare.

Quando ci avviciniamo alla costa il loro sguardo non è dei più amichevoli, ma a noi non importa, visto che loro sono i responsabili di uno scempio subacqueo che si perpetua qualche decina di metri al di sotto della superficie!

L’acqua è molto torbida ed invito i miei compagni a fare subito un selfie ricordo, di li a poco ci saremmo separati. Mentre loro si dirigono sui 40 metri di profondità in cerca di uova di gattuccio, io mi fermo su una bella spaccatura dove ci sono alcune stelle marine gialle Chaetaster longipes. Sono ancora insieme a loro quando Alessandra mi mostra una bella musdea in una tana. C’è anche uno scorfano rosso quando arrivo nei pressi delle gorgonie gialle. Sono “sommerse” da una miriade di lenze ed artificiali abbandonati, impigliati sul fondo dopo essere stati lanciati per insidiare le prede subacquee. Molte Eunicelle sono state strappate o sono avviluppate da un groviglio di nylon. 

Raggiungo anche la chiazza di margherite di mare che si trova in questa zona e poi risalgo a quote più basse per gestire la decompressione e la risalita. Anche qui trovo uno scorfano rosso mentre raggiungo le prime tavole della Via Crucis sommersa. Noto stranamente la presenza di rami e terreno sul fondo e la cosa è strana, non mi sembrano provenire da smottamenti del terreno sovrastante a causa della pioggia, sembrano essere stati smaltiti in mare dall’uomo …

Dopo 45 minuti risalgo in superficie lungo la costa. I miei amici stanno per essere recuperati a bordo di Marangone da Lisa. Appena possibile, vengono a prelevare anche me. Ci spostiamo sotto costa, qui però il mare è più calmo ed è anche uscito un discreto sole tra le nuvole. Cambiamo le bombole e ci prepariamo all’immersione successiva.

Solo a casa, guardando le foto al computer, vedo qualcosa di sconosciuto in una rientranza della roccia che in acqua non avevo notato … una madrepora gialla coloniale. Faccio un ingrandimento della foto e la mando al mio amico Fabio Russo che dapprima, osservandola superficialmente mi dice … madrepora gialla Leptosammia pruvoti. Contesto l’attribuzione e lo invito a fare una ricerca più accurata trattandosi di una colonia e non di polipi isolati come quelli della specie da lui indicata. Dopo poco mi fornisce il responso! E’ una Cladopsammia rolandi e non l’avevo mai vista!

  

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