Non mi capita spesso di alzarmi con comodo senza mettere la sveglia, ma oggi è uno di quei rari momenti in cui è piacevole svegliarsi comunque alle 7. Non ho fretta di correre al Punta Campanella Diving Sorrento, nonostante ci sia un’uscita programmata alle 8: la barca rientrerà dopo la prima immersione allo Scoglio del Vervece per far sbarcare parte dei sub che effettuano una sola immersione, ed io sarò lì in banchina, pronto a salire a bordo per un secondo tuffo al Banco di Santa Croce!
Ho così tutto il tempo per prepararmi, ma anche per sedermi davanti al computer a completare la stesura di alcuni articoli per questo blog e per editare l’ultima parte delle foto scattate. Con calma, inizio poi a riassemblare lo scafandro, che ho provvisoriamente riparato dopo il danno alla maniglia. La parte di ricambio è già in arrivo grazie al tempestivo intervento del mio amico Pietro Cremone di Fotosub Shop. Gianluigi mi ha convocato per le 10:00 al diving, quando presumibilmente saranno di ritorno dalla prima immersione.
Arrivo con un leggero anticipo: al diving trovo Edoardo Ruspantini, mentre i ragazzi del Punta Campanella Diving Sorrento sono usciti con i due gommoni. Alle 10:30 rientrano in porto: a bordo ci sono Antonio “Wall-e”, Titta e Daniela, con Fabio ai comandi. In acqua anche Andrea e Lisa.
Appena pronti, carichiamo le attrezzature a bordo. Alcuni scendono, mentre molti restano per la seconda immersione. Partiamo dal porto e navighiamo verso il Banco di Santa Croce. Quando arriviamo, c’è ancora un gommone ormeggiato, ma ci posizioniamo “in testa”, a ridosso della boa, con l’altro gommone che sfila dietro la nostra poppa.
Mi tuffo subito nell’acqua verde e lattiginosa: i primi metri sono pessimi. Raggiungo il cappello della Secca Principale, dove staziona una bella cernia rossa. Proseguo verso la gerardia, ma i polipi sono quasi tutti chiusi, quindi vado oltre. Decido di tornare in un punto che un tempo chiamavamo Secca della Gerardia: allora gli unici rami erano proprio su quegli scogli isolati. Li raggiungo a fatica – mancavo da anni – ma alla fine li trovo. È tutto molto cambiato: non ci sono più i rami di corallo nero, ma le gorgonie sono avvolte da tante castagnole rosa. Sul fondo, uno scorfano enorme.
Risalgo e torno sulla Secca Principale, poi mi dirigo verso quella di Fuori, oltrepassando la meda. Vedo sfilare due enormi tonni, ma non riesco a fotografarli: sono troppo lontani. Quando arrivo sulla secca, incontro alcune aquile di mare, cernie e tanti dentici. Ho già accumulato 5 minuti di decompressione, quindi resto poco e completo il giro passando alla Secca di Terra, per poi fare ritorno al punto di partenza.
Effettuo un ultimo passaggio e vedo arrivare anche Gianluigi con Antonio e Andrea. Lisa, Titta, Daniela e gli altri clienti non si vedono ancora. Scatto un selfie con i miei amici mentre smaltisco la decompressione, poi risaliamo.
Quando metto la testa fuori dall’acqua, mi accorgo che le condizioni meteo-marine sono radicalmente cambiate: si è alzato un forte vento da Ovest e il cielo è coperto da nuvoloni neri. Quando tutti sono a bordo, scappiamo via immediatamente: gli spruzzi salgono a bordo bagnando quasi tutti i sub. Fabio ci porta rapidamente in porto, dove scarichiamo le attrezzature. Lavo la mia roba e la metto ad asciugare, poi saluto Ruspantini e scatto qualche foto ricordo con il resto dello staff appena rientrato con Berta, poi torno a casa.
Mangio da solo, mia moglie è scesa al mare. Io oggi non la seguirò: preferisco rilassarmi guardando la gara di Formula 1, con Charles Leclerc in pole position, sperando di non addormentarmi! Poi, all’ora convenuta, andrò a riprendere mia moglie di rientro dalla spiaggia.