Marco Gargiulo

Amateur Underwater Photographer

Marina Grande con Arturo

Sole caldissimo e mare calmo da giorni, la domenica trascorre tranquilla tra le mille incombenze domestiche e familiari, il pomeriggio è scandito dai vani sorpassi di VR46, dai goal del campionato italiano di calcio e quelli alla playstation con i miei nipoti. Alle 17:00 però saluto tutti e fuggo via a casa … ho appuntamento con mio fratello Arturo per una notturna a Marina Grande, ma il traffico caotico da Vico a Sorrento mi fa arrivare in ritardo sulla tabella di marcia. Solo alle 19:00 riesco a prelevare mamma ed Arturo per scendere al borgo marinaro, alle 19:30 scendiamo in mare dalla spiaggia, in un’acqua cristallina. Usciti al di fuori del porticciolo ci immergiamo e qui la visibilità peggiora notevolmente. Subito incontriamo un pesce serpente infossato nel fango, le ottiche montate stasera non sono il top per fotografarlo, molto meglio un 60 micro invece del minidome con il Tokina 10-17. Proseguiamo in profondità dove sono tanti i pesci lucertola e le triglie, ad un tratto Arturo inizia a fotografare una mazzancolla, io attendo fin quando l’animale si sposta venendomi incontro, poi lo perdiamo nel fango che si è sollevato. Andiamo avanti fin quando decidiamo di risalire nel basso fondale, qui troviamo due piccole Alicia mirabilis altri tre pesci serpenti, due dei quali sono a meno di un metro di distanza, il terzo è qualche metro più avanti, con gran parte del corpo fuori del substrato. Cambio immediatamente illuminazione ed accendo la luce rossa, sperando che non si ritragga immediatamente nel fango, cosa che puntualmente accade, consentendomi solo uno scatto con ancora la testa fuori. Rientrando nel porticciolo troviamo alcuni piccoli polpi ed una polpessa. Mentre Arturo rientra a terra infreddolito, io mi trattengo nel basssissimo fondale in cerca di soggetti. All’improvviso vedo una bavosa ocellata riposare all’interno di una coppetta di plastica. Mi avvicino e la fotografo, disturbata dai miei flash si sposta sul fondale, passeggiando tra la moltitudine di rifiuti che ahimè abbondano all’interno e fuori del porticciolo. Smetto di seguirla solo quando l’aria della mia bombola è completamente esaurita. Quando risalgo Arturo è già completamente svestito ed asciutto, non resta che sistemare tutto e riaccompagnarli a casa dopo una bella serata trascorsa in mare.

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