Marco Gargiulo

#64 Gradoni di Punta Baccoli

Le onde del mare scuotono la barca, nonostante siamo all’interno della Cala di Mitigliano. Il vento da est, che si è sollevato, comincia a farsi sentire e a dare un po’ di fastidio. Per evitare qualsiasi problema, decido di non toccare cibo durante la pausa snack successiva all’immersione appena effettuata allo Scoglio del Vervece.

Ci prepariamo per la seconda immersione, e Lisa ci riporta con Marangone sulla punta della cala, Punta Baccoli, dove ci immergeremo. Saltiamo in acqua con Fabio e iniziamo la discesa, mentre il gruppo di Fabienne effettuerà l’immersione all’interno della baia. Anche qui l’acqua non è limpidissima, ma i gradoni sommersi che inglobano la condotta sottomarina che porta l’acqua all’isola di Capri,  conservano sempre un fascino particolare.

Proseguiamo costeggiando la parete rocciosa. Dalla costa sovrastante sono cadute in mare tre sedie di metallo, andranno recuperate ma al momento mi diverto a scattare un buffo selfie.

Su un pinnacolo roccioso poi, noto un pesce intrappolato in una rete fantasma. Avvicinandomi, mi accorgo che si tratta di un’occhiata rimasta impigliata e ormai priva di vita. Nonostante la scena sia particolarmente triste, decido di scattare alcune foto, per documentare e denunciare la necessità di rimozione delle reti fantasma – le cosiddette ghost nets – che, pur essendo abbandonate, continuano a esercitare la loro azione di pesca sul fondo del mare.

Fabio e i suoi clienti sono già passati oltre, li raggiungo fino all’ingresso della grotta di Cala di Mitigliano. Entro solo nella prima parte, il tempo di scattare qualche foto a Fabio e ad alcuni sub all’esterno. Tuttavia, un problema di compensazione mi costringe rapidamente a desistere e a risalire in superficie per tornare a bordo.

Una volta risaliti sul Marangone, ci accorgiamo che il vento è ancora aumentato. Appena ci muoviamo per rientrare verso Sorrento, veniamo inesorabilmente inondati dalle gocce d’acqua salata sollevate dalle onde, che ci colpiscono durante la navigazione controvento.

Rientriamo in banchina e poi al diving, dove provvedo al lavaggio dell’attrezzatura. Porto però con me a casa, di nuovo, la muta semistagna: potrebbe servirmi per le prossime immersioni in solitaria, ed è meglio averla a portata di mano.

Si conclude così una bella giornata di mare. A casa mi aspettano il pranzo lasciato da mia moglie e un pomeriggio di meritato riposo. Più tardi, ci sarà tempo per rivedere le foto scattate oggi.

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