Marco Gargiulo

#57 Peschereccio con Francesco, Mimmo e Domy – Immersione Notturna

Il pomeriggio al “Ficarella Camping” è lungo. Dopo pranzo ci sistemiamo alla meglio per provare a riposare un po’. Mimmo si accomoda su una panca all’esterno del diving, mentre io mi distendo ai piedi del compressore, sperando di riuscire a chiudere occhio almeno per qualche minuto. Si dorme a tratti, con il caldo che si fa sentire, anche se non è insopportabile.

Alle 15 arriva Domy per caricare le bombole e ci rimettiamo subito all’opera. Mimmo sistema le batterie nei flash, mentre io provo un oblò Zen prestatomi da Umberto Crisalli: monto tutto sullo scafandro e lo lascio sottovuoto per testarne la tenuta. Intanto, il rumore del compressore si mescola con l’aroma dei sigari dei miei amici. È ancora presto per andare al bar, così approfitto per completare qualche incombenza di lavoro, pur godendomi gli ultimi scampoli di ferie.

Come da tradizione, al bar non manca il solito rituale: gelato per me e granite per i miei amici. Poi aspettiamo fino alle 18 con Domy, quando arrivano Alberto Colletti e Alessandra, che vengono vestiti a dovere con tutta l’attrezzatura fornita dal diving. Alle 19, insieme a Francesco, ci mettiamo in auto per raggiungere Pellaro. Sul posto arrivano anche i due sub milanesi che sono di ritorno da Scilla. L’attesa si prolunga fino alle 20:15, ma intanto arrivano anche altri subacquei di un diving locale: sarà una serata particolarmente affollata.

Entriamo in acqua con un po’ di onda e scendiamo noi tre per primi, seguendo i sub già sul relitto. La scena è suggestiva: nuvole di piccoli pesci avvolgono la struttura, creando un’atmosfera vibrante. Francesco individua un giovane esemplare di Pterois miles posato sull’elica del peschereccio. Inizia a fotografarlo, poi cedo il posto e lo passo a Mimmo dall’altro lato dell’elica, ma presto l’animale si nasconde sotto la chiglia. Poco dopo Domy segnala con la lampada e compare un secondo esemplare di pesce scorpione, molto più grande del primo. Il primo sopraggiungere è il sub milanese con la sua fotocamera; io e Francesco ci sistemiamo ai lati, in attesa del nostro turno.

Appena il pesce inizia a muoversi sul fondo, ci alterniamo per fotografarlo: la scena è complicata, perché i fotografi in acqua sono molti e spesso qualcuno entra nell’inquadratura, ma l’emozione è indescrivibile. Scatto a raffica finché mi accorgo di avere due minuti di decompressione e solo 50 bar nella bombola. 

Risalgo lentamente lungo il pendio sabbioso, il cuore che batte forte per l’adrenalina. Lì avvisto un pesce prete (Uranoscopus scaber), ma un altro fotografo arriva prima di me e lo spaventa. Poco dopo, però, Domy mi segnala una tracina drago (Trachinus draco) che ha appena catturato un cicerello (Gymnammodytes cicerelus): tenta invano di ingoiarlo, ma le dimensioni sono eccessive per la sua bocca. Alla fine lo lascia andare, e io riesco a fotografare quel piccolo pesce argenteo che non avevo mai visto prima.

Risaliti a terra, Mimmo è particolarmente felice per aver realizzato lo scatto che aveva in mente: il pesce scorpione vicino ad un pesce mediterraneo e nello scatto realizzato è riuscito a riprendere una bella murena e una castagnola vicino all’alieno. Ci dedichiamo poi alla solita routine: doccia, lavaggio attrezzature e poi tutti da Naif per la cena. Io scelgo la pizza soddisfazione, arricchita con le cipolle fresche di Tropea: una vera delizia. Salutiamo Angelo e torniamo al Ficarella Diving. Mettiamo tutto in auto, ricarichiamo le batterie e ci prepariamo per la nostra ultima notte al campeggio. Dopo una giornata intensa e indimenticabile, il sonno non tarda ad arrivare.

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