Marco Gargiulo

#37 Scoglio Penna con Punta Campanella Diving Sorrento

Sono trascorse due settimane dall’ultima immersione e, nell’intervallo, mi sono dovuto accontentare di bagnare lo scafandro nell’acqua dolce della fontana di Villa Fiorentino, a Sorrento. È stato divertente, ma non è paragonabile a un’immersione in mare. Finalmente oggi posso aggiungermi all’equipaggio dei miei amici della Punta Campanella Diving Sorrento per un’immersione. Non so cosa mi aspetta da programma, ma qualsiasi cosa andrà bene.

Lo scafandro è già pronto da ieri sera, quando ho sostituito il superdome e rimontato il minidome; poi ho sistemato le batterie all’interno dei flash e ricomposto il tutto per l’immersione odierna. Il cielo è sereno e l’aria fresca, c’è un po’ di vento da nord che, negli ultimi giorni, ha attenuato il caldo torrido di questo mese di luglio. In verità, ieri ho approfittato anche per sistemare l’acquario marino tropicale del salone, reinstallando alcune apparecchiature che avevo smontato mesi fa e che sono necessarie al corretto funzionamento e alla crescita dei coralli al suo interno.

Oggi, però, è anche una giornata particolare perché è l’onomastico di mio padre e di mio nipote Enrico, ma anche la giornata della finale di Wimbledon tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, e penso che sia imperdibile. Immagino quindi, dopo l’immersione, di restare a casa a guardarlo, ma anche di poter vedere il match sul telefonino, sdraiato sul lettino sotto l’ombrellone, al mare dello Stabilimento Bagni Salvatore.

L’appuntamento, stamattina, è comunque alle ore 8:00, e quindi mi sveglio presto per prepararmi e arrivare puntuale. Arrivo in perfetto orario e al diving c’è gran fermento. I due gommoni sono pronti per uscire: Marangone con gli snorkelisti e discovery divers, mentre Berta, su cui sono imbarcato, si dirige allo Scoglio Penna con i subacquei. A fare da capitano oggi è Fabio Russo, mentre in acqua scendono Gianluigi e Fabien con i clienti.

Navighiamo verso Punta Campanella controvento e raggiungiamo lo Scoglio Penna. Gianluigi si tuffa subito con il rebreather, io sono pronto poco dopo e mi tuffo, ma quando entro in acqua mi accorgo di una corrente che spinge forte verso Capri.

Mi immergo e raggiungo il buco, ma i subacquei tardano ad arrivare per la foto da effettuare all’interno del foro, come avevo accennato in barca. Due signore, infatti, hanno problemi nella discesa per mancanza di zavorra adeguata. Corretto il tutto, le vedo transitare attraverso il foro passante nella roccia … ma mentre mi sistemo per fotografare i sub, do una ginocchiata su un riccio di mare e le spine entrano all’interno della pelle! Che dolore!

L’acqua, nei primi metri, è più calda e torbida; in profondità si raffredda e diventa anche più limpida. Mentre il gruppo svolta verso sinistra, io effettuo il classico giro verso destra. In profondità scorgo la lampada di Gianluigi e raggiungo le gorgonie rosse, ahimè coperte parzialmente dalla mucillagine, così come le gorgonie gialle e bianche che si trovano a profondità inferiori. Raggiungo il grottino dei gamberi, ma come immaginavo ci è già passato Gianluigi. Proseguo e raggiungo le gorgonie gialle e bianche, e scatto ancora una volta una foto in questo punto.

È ormai evidente che le gorgonie sono molto sofferenti e in regressione rispetto a qualche anno fa. Proseguo e trovo Fabien con i clienti ed anche Gianluigi. Ripasso nel buco per aspettare il gruppo; risaliamo dopo un selfie tutti insieme tra le onde. 

Fabio ci recupera e, poiché è prevista una burrasca segnalata sul canale 16, abortiamo l’immersione a Punta Campanella e iniziamo ad avvicinarci al porto, per sicurezza. Durante la navigazione ci bagniamo un poco e qualcuno a bordo sente freddo, ma niente di problematico. Raggiungiamo Punta Lauro ed iniziamo a prepararci per la successiva immersione.

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