Il mare è calmo piatto mentre costeggio la strada statale sorrentina per raggiungere Napoli per lavoro. Il cielo invece è cupo e nuvoloso e ben presto inizia a piovere come atteso. Fortunatamente quando arrivo al Policlinico c’è sola una leggera pioggerella che dura tutta la giornata. Mi fermo a pranzare la mitica genovese dal mio amico Pino Bozza che è il mio portafortuna e poi ritorno a Sorrento. Il cielo nel frattempo si è schiarito e residuano solo delle nuvole e non sembra più minacciare pioggia.
Ho sentito il mio amico Antonio Mario detto “Obama” con il quale ho concordato in mattinata l’uscita notturna in assenza di pioggia. L’appuntamento è direttamente a Marina Grande di Sorrento, io passo al garage per prendere la bombola anche per il mio amico. Antonio arriva prima di me e mi avvisa che c’è un poco di onda ma non ci vieta di entrare in acqua. Così lo raggiungo e parcheggio l’auto. Lui è già vestito da casa e quindi già pronto, deve solo montare gav ed erogatore, mentre io devo impiegare un poco più di tempo. Assemblo il tutto e mi accingo a saltare nell’acqua bassa e cristallina del porticciolo. Il mio compagno è già in acqua e gli affido il retino e la cesta per raccogliere qualche organismo per il suo acquario mediterraneo.
A pelo d’acqua vedo subito una medusa Pelagia noctyluca, poi più avanti una seconda, portata a riva dal vento e dalle onde che sopraggiungono. Iniziamo la discesa lungo il pendio raggiungendo quasi subito i 30 metri di profondità. Stasera è la prima volta che uso il nuovo computer subacqueo RATIO iX3M2 della DIVE SYSTEM, mio nuovo partner tecnico e mi sembra particolarmente visibile, per me che inizio ad avere qualche problema di vista.
Tra la marea di rifiuti antropici depositati sul fondo, Antonio trova un piccolo polpo di rena Macrotritopus defilippi che non avevo visto. Me lo porta all’interno del retino e così inizio a fotografarlo, poi lo lasciamo andare. Trascorriamo un lungo periodo nel basso fondale per prendere qualche pesciolino da portare nella vasca quando ci imbattiamo in una spiacevole situazione.
Una grande femmina di pesce gattopardo Scyliorhinus stellaris è stata gettata sul fondo dopo essere stata scartata dalla pesca professionale. Il suo addome era pieno di uova, un vero peccato per una specie che sta diventando sempre più difficile da osservare. Vediamo anche una grande polpessa ed un pesce serpente.
Andiamo via e rientriamo alla banchina dove Michele “la capra” ci aiuta a risalire sulla scaletta di pietra con il dislivello di marea di oltre quaranta centimetri. Salgo anche io poi apro l’auto per prendere il secchio dove riporre i pesciolini. Antonio mi racconta di aver visto un argenteo pesce sciabola fuggire via nella colonna buia d’acqua. Rapidamente si ricompone e con la muta addosso va via con il suo scooter. Deve passare per l’ufficio della moglie Cinzia per lasciare il secchio e poi se ne torna a casa a fare la doccia calda.
Io provvedo con calma a smontare tutto, rimetto le bombole in auto per riportarle domani a caricare e raggiungo casa verso le 21:30. Provvedo al consueto lavaggio delle attrezzature e poi vado a cenare con le mie donne. Sono soddisfatto e ancora una volta la “visita” dal mio amico Pino Bozza ha portato fortuna!