Marco Gargiulo

Amateur Underwater Photographer

#83 Posto Segreto con Fabio – Immersione Notturna

Esco di casa per andare a lavoro ed il cielo è abbastanza nuvoloso. Durante la mattinata il meteo migliora e residuano solo poche nuvole. Dopo essere stato a Napoli ritorno a casa dopo le 17 ed ho ancora alcune cose di lavoro da sbrigare prima di potermi preparare.

Nella mattinata comunque mi sono sentito via whatsapp con Fabio Russo che ho anche mandato ad esplorare la situazione meteo-marina al nostro posto segreto. In vero preventivamente mi ero sentito anche con Thomas Mario per organizzare un’uscita in mare e mi è dispiaciuto  dirgli che non era il caso stasera a causa dell’acqua sporca che sarebbe stata molto problematica per lui, essendo in apnea. Fortunatamente però, aveva  dimenticato di avere un’impegno serale…

Inizio a cambiare l’obiettivo, monto il Nikkor 60 mm e monto davanti ai flash una coppia di parabole paraluce che mi aveva realizzato il mio caro amico Giuseppe Pignataro per i flash Ikelite che avevo prima degli ONEUW 160X, usati per la prima volta dopo tre anni.

Sono passate le 18 quando inizio a prepararmi. Scendo di casa, passo prima al garage a prendere le bombole per entrambi e poi vado a Sant’Agnello a prendere Fabio. C’è tanto traffico per l’imminente festa patronale e l’accensione ufficiale delle luminarie. Il traffico è deviato e devo fare un lungo giro per arrivare sotto casa del mio amico. 

Carichiamo anche la sua attrezzatura e raggiungiamo dopo un pò il nostro posto segreto. Controlliamo le condizioni del mare e c’è una leggera onda causata dal vento frontale che sta aumentando. La visibilità dalla superficie sembra accettabile, ma andrà verificata in acqua. Comunque le condizioni non sono tali da farci desistere anche se eravamo preparati a questa evenienza! Si decide così di andare a controllare. 

Iniziamo la vestizione ma Fabio è costretto ad aprire lo scafandro perché i flash in fibra ottica non scattano. Solo dopo averne capito il motivo, può richiudere e completare la vestizione. Alle 19:45 siamo in acqua. 

Subito ci dirigiamo verso la parete, c’è risacca e si sta male in questa zona. Il sedimento viene sollevato dal fondo ed i granelli entrano dappertutto nelle fessure dello scafandro. Ci sono piccole occhiate e saraghi sul fondo, qualche gambero e da una buca della roccia si vede far capolino ad una bavosa ruggine che fotografo subito dopo Fabio, realizzando uno scatto identico al suo.  Qui non si riesce a stazionare a causa dell’onda, così ci spostiamo un poco più al largo, ma la situazione non è molto diversa, il basso fondale non aiuta. 

Il vento ha però accumulato sotto costa un sacco di meduse Pelagia noctiluca  che galleggiano nella colonna d’acqua.  Inizio a fotografare e presto attenzione ad ogni esemplare … (sabato ad Amalfi, parlando con i miei amici Guido Villani e Vincenzo Troisi, avevo confessato di non aver mai visto nessun pesciolino sotto le Pelagia, nonostante ne avessi visti tantissimi sotto le grandi meduse Cassiopea mediterranea Cotylorhiza tuberculata e Polmone di mare Rhizostoma pulmo) …

Sono fortunato! Vedo infatti una piccola sagoma muoversi intorno ad una di esse … è una forma giovanile di Ricciola di Fondale Schedophilus niger (identificato correttamente grazie all’ittiologo Francesco Tiralongo) ed inizio a scattare. La risacca mi disturba in modo importante, il pesciolino poi si muove sempre ed è difficile metterlo a fuoco … mi concentro tantissimo e riesco a scattarne una buona serie. E’ stato molto difficile. Mi dispiace però che il mio amico non è nei miei paraggi, la lampada di Fabio non mi è visibile. Me lo sono perso e vado a cercarlo, lasciando il pesciolino e la sua medusa. 

Spengo le luci e in lontananza rivedo il fioco bagliore della lampada  del mio amico. Lo raggiungo e proseguiamo insieme sul sabbione.  Fabio da gran segugio riesce ad individuare un piccolo maschio di cavalluccio marino camuso Hippocampus hippocampus. E’ fermo alla base di una cima, ma si trova in mezzo a due catene di ormeggio che ondeggiano a causa dell’onda … si solleva tanto sedimento ed è difficile inserire la fotocamera senza far danni.

Proseguiamo ed incontriamo lungo il percorso di ritorno una polpessa Callistoctopus macropus, un paguro che ha trovato una nuova “casa” e la porta in un luogo sicuro per effettuare il trasloco, poi un latterino tra le catene ed una piccola attinia Alicia mirabilis.

Mi perdo più volte il mio compagno e lo rintraccio ogni volta spegnendo le luci. Durante il rientro dopo 120 minuti d’immersione, negli ultimi metri prima di arrivare alla spiaggia, incontro un piccolo polpo ed un ghiozzo boccarossa Gobius cruentatus e tante meduse. Ho perso di nuovo il mio compagno, Fabio è già tornato a terra perché e rimasto senz’aria nella bombola e mi viene incontro aiutandomi a portare a terra la pesante fotocamera. 

 

E’ stata una bella serata con un gran divertimento per entrambi. Appena ritornato all’auto provvedo a chiamare subito casa, non avendo avvisato che avremmo fatto una lunga immersione a basso fondale. Scattiamo un selfie ricordo prima di ritornare alla base. 

Riporto a casa Fabio; adesso la strada è libera. Sono le 22 e lui aveva un invito a cena alle 21 con lo staff del Punta Campanella Diving ma … non so se sarà ancora in tempo per raggiungerli. Poso le bombole in garage e torno a casa a lavare accuratamente tutto dalla sabbia fine che abbiamo “raccolto”. Mangio al volo un pezzo di pizza mentre eseguo l’operazione e metto tutto ad asciugare. Alle 23:30, mentre sono al pc a scaricare le foto scattate, mi accorgo che fuori pioviggina ma decido di lasciare tutto così com’è. Se ne parla domani!

Anche stasera un’altra immersione rubata al maltempo! Domani infatti c’è una nuova allerta meteo.

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3 Commenti

  1. Scubabiology 15 Dicembre 2022

    E’ sempre un piacere

  2. Wall-e 15 Dicembre 2022

    Fantastici!!!

  3. Wall-e 15 Dicembre 2022

    Beati voi

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