Marco Gargiulo

Amateur Underwater Photographer

#5 Marina Grande di Sorrento – Immersione Notturna

Accompagno mia figlia Lidia a scuola che oggi entra alle 7:50 ed approfitto per andare a guardare il mare. La temperatura è molto bassa, intorno agli 8°C a causa del vento freddo che ancora soffia da Nord, ma che sembra finalmente in scaduta. Le condizioni sembrano favorevoli, bisogna vedere come evolve in serata.
Passo anche in farmacia per prenotare le terze dosi di vaccino anti Covid-19 ai miei familiari e poi torno a casa per seguire la riunione nazionale aziendale su Teams fino all’ora di pranzo. Nel primo pomeriggio seguo anche una nuova riunione regionale ma termina abbastanza presto così ho anche tutto il tempo di organizzare la mia serata …

I siti web meteorologici che ho consultato non mi suggeriscono condizioni ideali a differenza delle precedenti sere nelle quali sono andato a mare e nelle quali non ho avuto le soddisfazioni attese a seguito delle aspettative. Decido così di “sfidare” la sorte ed andare a controllare …

Approfitto anche per guardare un film su Amazon Prime in attesa che faccia buio e mentre lo seguo, preparo lo scafandro Nauticam NA-D850 con il solito Sigma 15 mm, il minidome Saga Dive ed i flash ONEUW 160X. Ho la barba lunga e la devo quindi tagliare per evitare infiltrazioni d’acqua indesiderate, ma non ho nessuna fretta, voglio che faccia “notte notte”. Intanto un bel tramonto illumina di rosa il cielo mentre la luna crescente è già visibile nel cielo. 

Per le le 18 sono pronto, ma aspetto le mie figlie per accompagnarle a danza, passo un attimo al garage con loro per prendere i piombi e la bombola e le lascio alla scuola prima di scendere a Marina Grande di Sorrento.  Quando arrivo al borgo vado a guardare il mare dal muretto e vedo che c’è ancora una leggera onda fuori della scogliera, ma nulla di compromettente. Parcheggio l’auto di fronte alla scaletta e mi preparo. Non c’è nessuno stasera. 

Alle 19 sono con le gambe nell’acqua bassa del porticciolo. Scatto una foto esterna e mi immergo. Fuori la scogliera l’acqua è più sporca rispetto all’interno dove è molto limpida. Scendo subito in profondità e sul fondo trovo la testa di una bambola ed un piccolissimo polpo nel collo di una bottiglia. La torcia di ricerca illumina un pesce serpente ma al limitare del cono di luce si staglia l’inconfondibile sagoma di un pesce San Pietro. 

Cambio immediatamente soggetto ed inizio ad avvicinarmi. Sono sui 35 metri di profondità dove c’è la gorgonia arborescente rossa ed inizio a scattare foto da una breve distanza. Il pesce si solleva ed inizia a spostarsi verso il basso. Lo aggiro e lo inseguo a lungo, tentando di portarlo verso la superficie, ci riesco in parte fino a raggiungere la base di una delle boe di ormeggio che sono nello specchio d’acqua antistante il borgo e proprio sfruttando il momentaneo impedimento alla fuga, riesco a “bloccarlo” e a scattare un “mitico” selfie con il mio pesce preferito. Scatto più di una immagine con il pesce che si muove “intrappolato” tra la mia maschera e la fotocamera. Ben presto lo perdo nel fango sollevato. Ho consumato molta aria e devo iniziare la risalita dopo meno di dieci minuti d’immersione. Non sono particolarmente allenato in questo periodo ed i 100 bar di aria che ho nella bombola mi suggeriscono di tornare subito a ridosso della  scogliera.

Ritrovo un pezzo del relitto di una barca che non vedevo da tempo perché abitualmente sono più in profondità quando passo in questa zona e poi trovo una grande rete abbandonata, un carrello del supermercato nei cui pressi c’è un polpo, più in avanti una bella seppia. Sono passati comunque circa 40 minuti quando rientro all’interno delle scogliere e mi metto in cerca di cavallucci marini tra le alghe. Non ce ne sono e da molto tempo non ne vedo, decido così di terminare l’immersione dopo 50 minuti.

Salgo sulla spiaggia e raggiungo l’auto, mi spoglio e controllo l’orario. Sono le 20:25 e alle 20:30 escono le ragazze da danza. Accendo l’auto e provo a chiamarle al telefono, non sono raggiungibili, allora chiamo mia moglie Mariolina per avvisarla che sono uscito dall’acqua e vado a prendere le ragazze dopo averle avvisate con un messaggio whatsapp. Le prendo all’uscita dalla lezione e torniamo a casa insieme, mi aiutano anche a trasportare le attrezzature.
Porto fuori in terrazzo i borsoni per lavarne il contenuto, ma mi accorgo che il lavatoio ha lo scarico otturato e quindi non posso lavare nulla stasera! Lascio tutto lì ma mi dedico allo scafandro riempiendo d’acqua la cesta in plastica nella quale la trasporto.  Provvederò domani a completare l’operazione dopo aver sistemato lo scarico. Verso le 22, dopo cena, apro lo scafandro ed inizio a guardare  le foto scattate, felice per la bella serata trascorsa in mare. 

La scelta di assecondare l’istinto è stata premiata, “sentivo” che avrei incontrato il mio amico Zeus!

 

 

 

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