Marco Gargiulo

Amateur Underwater Photographer

#29 Peschereccio con Mimmo, Domy e Claudio

La sveglia è impostata alle ore 7:00.  Quando suona, Mimmo è già in piedi e nel bagno ammira la mia fotocamera nella doccia mentre è in “seduta”. Scendiamo a fare la prima colazione in giardino e poi ritorniamo in camera a prendere le attrezzature per andare al diving. Ci mettiamo in auto e non possiamo esimerci dall’effettuare un saluto ed un selfie con il compagno delle nostre passeggiate sulla statale jonica … l’Autovelox! 

Raggiungiamo il Ficarella Diving Club alle 8:30 e con Domy aspettiamo Claudio Zori, arrivato a tarda notte, per andare a fare immersione a Pellaro. C’è un po’ di traffico lungo la strada ma fortunatamente riusciamo ad arrivare in tempo per trovare il posto per le auto sul lungomare. 

Ci vestiamo e scendiamo nell’acqua gelata, dopo il briefing che ha fatto Domy per far in modo da non far fuggire via subito i pesci trombetta.  Ipotizziamo che siano ad una profondità di circa 45 m, quindi studiamo il da farsi nel dettaglio. Filippo Mallamaci, che era già sul posto prima di noi,  uscendo dall’acqua con un primo gruppo di subacquei, ci ha riferito di averli visti più su, verso i 30 metri, lì dove c’è la barchetta affondata, quindi ci riorganizziamo per andare a più basso fondale.

Scendiamo tutti insieme ed arriviamo alla barca, Domy è senza la macchina fotografica e comincia a “domare” i trombetta con la sua torcia subacquea per concentrarli intorno alla barca, noi ci disponiamo a cerchio come stabilito e ci avviciniamo lentamente.

Inizia un turbinio di pesci trombetta con il prof. Roscigno visibilmente eccitato ed emozionato, proprio come un bambino in una sala giochi! La scena è magnifica, anche Claudio Zori scatta a ripetizione come il sottoscritto. Dopo essere stati nella parte più profonda, ci spostiamo sul relitto del peschereccio, ma il computer subacqueo ci suggerisce di spostarci a più bassa quota, dove raggiungiamo la ruota di bicicletta, sede prediletta dai tanti cavallucci marini che ancora s’incontrano in zona. Anche questa volta, in quell’area ciottolosa, tra le alghe, ben mimetizzati, incontriamo tre ippocampi. Io scatto qualche immagine ma vedendo sopraggiungere Mimmo, lascio campo libero a lui e Claudio e me ne risalgo in superficie,  mentre loro si dedicano ai cavallucci.

Nel quarto d’ora che trascorre prima del loro arrivo, io lavo tutta l’attrezzatura. Claudio e Mimmo risalgono e si spogliano e anche loro sfruttando la comodissima manichetta dell’acqua che si trova sulla spiaggia per lavare le attrezzature. Nel frattempo è ritornato Filippo Mallamaci per un nuovo tuffo con altri clienti. Non mi lascio ovviamente scappare l’occasione di scattare qualche foto ricordo con i miei amici. Salutiamo i nostri scuba-friends ed andiamo a pranzo a casa di Domy dove ci aspetta Giuditta.

Restiamo a tavola a conversare amabilmente con i nostri amici fino alle 15. I nostri cuori sono in pena, perché purtroppo dobbiamo andar via. L’emozione che traspare dalla voce di Mimmo è tangibile, il suo racconto della scena ci fa sentire chiaramente la sua grande emozione e felicità per aver vissuto uno dei momenti più belli in Mar Mediterraneo. Ringraziamo affettuosamente i nostri amici dell’eccezionale ospitalità che ci viene offerta e a malincuore ci rimettiamo  in auto alle 15:30 per tornare verso casa.

Lungo il percorso, dopo un paio di ore di viaggio, ci fermiamo per una sosta tecnica, ho da fare il rifornimento di gasolio. Mentre io provvedo all’operazione, Mimmo si “allunga” al bar e torna con quattro gelati, ma noi siamo solo in due!

Riprendiamo il viaggio e verso le 18:30 il bimbo Mimmo dorme beato, assorto nei suoi “rosei” pensieri. Io tiro dritto e non posso concedermi defaillances anche se sono un poco stanco. Alle 20:30 siamo a Torre Annunziata dove lascio il prof. consegnandogli la sua parte del “bottino” alcolico. Mi rimetto in moto verso Sorrento ma trovo molto traffico nella galleria. Impiego più di un’ora per arrivare sotto casa e quando arrivo non trovo posto per l’auto! Maledizione, ci sono auto parcheggiate ovunque, che impediscono il passaggio alle auto che sono parcheggiate dietro la catena dove c’è anche la vettura di mia moglie. Attraverso la strada a piedi e vado a chiedere al pub di spostare le automobili per farmi entrare … manca poco per litigare con uno dei clienti che infastidito, viene a spostare la vettura. Finalmente riesco a parcheggiare, scarico tutti i miei bagagli e vado a cenare con la mia famiglia. Faccio in fretta perché ho voglia di  lanciarmi sotto la doccia. Al termine, prima di andare a dormire, accudisco i pinnuti dell’acquario somministrando loro il cibo. Me ne vado a dormire distrutto ma contento per aver reso felice il mio carissimo amico Mimmo.  

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