Marco Gargiulo

Amateur Underwater Photographer

#12 Banco di Santa Croce con “Marangone”

Il rituale è sempre lo stesso … canonica sveglia alle 7, prima colazione e chiusura scafandro. Ho montato lo zoom Nikon 16-35mm e non ho ricaricato i flash. Passo prima in garage a prendere un erogatore in sostituzione di quello guasto e alle 8:30 sono a Massa Lubrense.

Gianluigi, Vittoria e Lisa sono al diving, ci sono anche i miei amici “infotografabili” Paola, Enrico e Fabio. Alle 9:30 salgo per la prima volta su “Marangone”, posiziono la fotocamera in un posto ideale e finalmente partiamo dal pontile. C’è vento contrario per andare al Banco di Santa Croce e durante la navigazione ci bagniamo un poco. Arrivati sul posto c’è già il gommone del Bikini Diving, ormeggiamo dietro di loro e mi tuffo prima del gruppo.

L’acqua è incredibilmente limpida. Scendo subito a fotografare le cernie, poi mi dedico ai dentici e mentre sono distratto a modificare le impostazioni della fotocamera, vedo arrivare due tonni che si lanciano fulmineamente sulle acciughe ma non sono pronto a scattare in tempo. Inizio il mio giro e raggiungo un pianoro sul quale c’è una torpedine morta. Più sotto c’è la Savalia savaglia, mi fermo un attimo, ma subito arrivano altri subacquei e vado via. Torno indietro e mentre guardo nel blu verso la secca di terra, vedo un grande Pesce San Pietro nuotare a mezz’acqua. Mi lancio al suo inseguimento ma ovviamente non riesco a fotografarlo come vorrei e raggiungo gli scogli di terra dove ci sono alcune grandi cernie. Nel guardare le foto al display mi accorgo che in un’immagine dello Zeus faber, ci sono in lontananza i due tonni che avevo visto prima. 

Torno sulla secca principale a fotografare ancora le regine del banco, ed inizio a girare sul cappello della secca. I flash OneUW comandati con i cavi elettrici in TTL scattano al meglio, fin quando  al termine dell’immersione, sono costretto ad usare solo la luce ambiente perché ormai completamente scarichi. Mentre effettuo la decompressione mi dedico infatti a fotografare le occhiate e i saraghi.
Risalgo a bordo e sono felicissimo di utilizzare per la prima volta la comodissima scaletta alla francese che va anche inevitabilmente  immortalata. 

Ho trascorso una giornata fantastica di ferie e per la prima volta ho spento il telefonino, operazione che non faccio mai, nemmeno di notte.

Alle 12 siamo a terra, dopo una navigazione tranquilla con vento a favore che è anche calato. Al diving effettuo il lavaggio delle attrezzature e alle 12:30 sono già sullo scooter. Arrivato nel mio studio smonto la fotocamera, rimuovo la memory card e metto in carica i flash per domani. Finalmente dopo aver controllato le telefonate, i messaggini, le email e sbrigato qualche faccenda lavorativa, mi siedo a tavola con la famiglia per il pranzo.
Tra le email  però, ne è arrivata anche una molto piacevole, proveniente dall’altro capo del mondo … con un invito a presenziare nei prossimi giorni in piena notte in Italia, alla premiazione di un prestigioso concorso fotografico …. stay tuned!

Non posso rilassarmi, nel primissimo pomeriggio sono costretto a riscendere da casa per andare a Castellammare di Stabia per portare lo scooter in officina per il tagliando.  Alle 15 si aprono le porte dell’officina, lascio il motociclo nelle loro mani e trascorro i 90 minuti di attesa passeggiando sul lungomare stabiese insieme al mio amico fraterno Elio, con il quale approfitto per chiacchierare amabilmente mentre consumiamo un caffè seduti in villa comunale. Il vento soffia ancora e in mare ci sono tanti kite-surfers che giocano a governare le onde. Quando ritorno all’officina il mio veicolo è già pronto, saluto il mio amico e ritorno verso casa, ansioso di  guardare le foto scattate in mattinata. 

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