Marco Gargiulo

Amateur Underwater Photographer

2013-03-23 Baia di Puolo

La sveglia suona alle 7:30. Aiuto, sembra di essermi appena addormentato! Mi alzo e vado a prendere le fotocamere lasciate a bagnomaria nell’acqua dolce. Preparo la colazione e solo dopo una mezz’ora ho il coraggio di svegliare David. La giornata è splendida, soleggiata e finalmente primaverile. Divoriamo le ultime fette della crostata mentre decidiamo il da farsi. Con estrema calma prepariamo le nostre fotocamere sostituendo gli obiettivi Micro Nikkor 60 mm con i rispettivi 105 mm. Sostituisco anche i flash, montando questa volta due Ikelite Substrobe S200 al posto degli Inon Z240 con le batterie KO e ci dirigiamo di nuovo al garage. Carichiamo in auto le attrezzature e raggiungiamo la stazione di ricarica delle bombole da dove, dopo una piccola attesa, ripartiamo alla volta della Baia di Puolo. La discesa al borgo è difficoltosa a causa delle dimensioni del monovolume e della strada impervia da percorrere per raggiungere il molo da cui partire per la nostra immersione.

Il mare è calmo, l’acqua limpida come non avrei mai immaginato dopo il sopralluogo effettuato venerdì pomeriggio. Scarichiamo le attrezzature e parcheggiamo l’auto nel piazzale. Mentre ci vestiamo, un gruppo di turisti milanesi si ferma per le rituali domande. Quando siamo ormai in acqua, ci lasciamo fotografare per uno scatto ricordo, sperando di ricevere la foto tramite email. Mentre nuotiamo in superficie per raggiungere la punta della scogliera, sulla sabbia vedo una coppia di dragoncelli muoversi in sincronia. Svuoto l’aria dalla muta e dal GAV e scendo sul fondo, ma quando arrivo giù ho perso di vista la “coppietta”. Peccato … a questo punto proseguiamo a perlustrare il fondo fin quando, nei pressi della scogliera trovo un piccolo platelminte strisciare sulle dune sabbiose. Lo fotografo e subito lo mostro a David,  mi allontano in cerca di qualcosa tra i ciuffi di Posidonia oceanica. Una nuvoletta di piccoli misidiacei cattura la mia attenzione così come un rombo di rena, quando ritorno indietro, David è ancora intento a scattare dopo aver montato lo snoot Retra. Poso la mia fotocamera e lo aiuto a direzionare correttamente il fascio luminoso sul soggetto, inclinandolo per assecondare al meglio il flessuoso movimento del verme viola. Trascorriamo molto tempo così, riguardando nel monitor il risultato prima di passare oltre. Decidiamo di ritornare verso il molo per cercare  in acqua bassissima, qualche gambero vinaio. Durante il trasferimento non mi accorgo di aver perso il mio compagno d’immersione, attardatosi a fotografare una stella serpentina infossata nel sedimento.

E’ proprio allora che, dal fondale sabbioso privo di riferimenti, si materializza sotto i miei occhi una oasi verde … un ippocampo riposa alla base delle foglie di posidonia. Inizio a fotografarlo tra le foglie, ma disturbato dai flash, comincia a spostarsi nuotando sul substrato sabbioso. Mi diverto ad inseguirlo per fotografarlo frontalmente, cercando con l’occhio sinistro di scorgere all’improvviso la sagoma di David avvicinarsi a me. Non vedendolo decido di risalire in superficie per identificare la sua posizione ma non riesco a stabilire un contatto visivo con lui. Scendo di nuovo verso il fondo ma del cavalluccio non v’è più traccia, proseguo allora verso la scogliera sommersa antistante il molo di pietra dove ritrovo David. Lo rimprovero per avermi perso di vista raccontandogli del fortunato incontro. Per rimediare mi rimetto in cerca sulla sabbia dove una femmina di dragoncello si nasconde sotto la sabbia. Poso la fotocamera nei pressi del pesciolino mimetizzato e avviso David. Iniziamo così l’inseguimento a due, approfittando dei momenti in cui l’animale si sposta sul fondo in cerca di un posto tranquillo dove seppellirsi per sfuggire agli incessanti lampi dei nostri flash.

Sono passate oltre due ore, non resta che risalire la scala di pietra e riporre le attrezzature in auto. Sistemato il tutto, ci godiamo il magnifico sole mangiando ancora qualche pezzo della quiche preparata da mia moglie Mariolina. Un week end fotografico da ricordare, frutto di tanta passione e dedizione, fortemente desiderato e goduto appieno, in compagnia di un grande amico! Ti aspetto caro David per la prossima emozionante avventura.

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