Marco Gargiulo

Amateur Underwater Photographer

Grotta di Mitigliano con Arturo

Suona la sveglia e contemporaneamente squilla il telefono … è Arturo che vuole sapere quale obiettivo montare. Sono le 6:30 e ieri sera sono andato a dormire all’1:30!

L’appuntamento è per le 7:00 al porto di Sorrento con mia madre per uscire con l’Armarc. Soffia un vento teso di grecale che agita al largo il mare, dopo qualche titubanza durante la quale decidiamo di risalire a casa per prendere gli obiettivi macro che non avevamo predisposto, torniamo al porto. Proviamo ad uscire comunque con direzione Banco di Santa Croce, la nostra meta programmata, ma quando arriviamo nei pressi della Punta Scutolo, decidiamo di tornare indietro e andare ad immergerci a Cala di Mitigliano, dove saremo ridossati dal mare agitato. La navigazione è lunga e ci consente di effettuare anche le modifiche alle nostre attrezzature. Arturo abbandona il Tokina 10-17 mm e monta il Micronikkor 60 mm sulla sua Nikon D7000. Io conservo la configurazione montata, il Sigma 15 mm sulla Nikon D800e, salvo poi cambiare per il Micronikor 105 mm. Raggiungiamo la baia ed ancoriamo nei pressi della grotta. L’acqua è limpida e fredda.

Entriamo all’interno della caverna, mentre Arturo fotografa i tanti gamberi presenti, proseguo verso l’interno e risalgo nel camino che porta in superficie. Mi trattengo pochi attimi perché la risacca si sente forte a livello superficiale e torno subito sul fondo dove mi attende mio fratello. Proseguiamo nel basso passaggio dove un singolo esemplare di Halcampoides purpurea si ritrae nella sabbia rifuggendo la luce dei nostri fari. Passo oltre ed entro nell’ultima camera da un piccolo cunicolo basso ed attendo l’ingresso di Arturo dal percorso principale. Qui troviamo una piccola brotola nera Oligopus ater che vive nella parte completamente oscura della cavità. Effettuiamo i nostri scatti, poi torniamo indietro e mi fermo ad scattare foto all’ingresso. Avviso poi Arturo che ho intenzione di tornare in barca per cambiare obiettivo e lo saluto. Procedo come convenuto, con l’aiuto di mia madre sostituisco la lente e torno in acqua. Trascorro solo qualche altro minuto rendendomi conto che la risacca è fastidiosa e disturba eccessivamente le prove che avevo intenzione di effettuare. Decidiamo quindi di risalire per tornare a casa dove, dopo aver pranzato con la famiglia, mi “schianto” sul letto per una dormita ristoratrice.

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