Marco Gargiulo

Amateur Underwater Photographer

23 marzo 2010 Marina Grande

… 38,5 … 37,9 … 38,8 … 36,5 …… il weekend trascorre a controllare le temperature … alle mie bambine!

Eppure il meteo era ideale per un’uscita in mare; la primavera sembra finalmente arrivata, il sole splende riscaldando le giornate.

Anche oggi il meteo è particolarmente favorevole,  in mare c’è calma assoluta, nemmeno un’alito di vento ne smuove la superficie,  la temperatura confortevole invita ad abbandonare il giaccone in auto durante la mia giornata lavorativa. Sarebbe proprio l’ideale poter concludere il tutto con un bel tuffo serale, vediamo stasera la situazione familiare al rientro e poi si vedrà.

Accolgo con piacere che la situazione domestica è ormai tranquilla e finalmente telefono al mio papà Enrico che all’istante mi conferma la sua adesione <<… e a proposito, fatti dare da mamma una serie di chiavi a brugola per smontare il rubinetto della bombola perchè ho portato l’erogatore con l’attacco DIN>>. Alle 20:00 passo a prenderlo sotto casa e ci dirigiamo al posto d’immersione. Prendo le brugole per montare la bombola e mi accorgo che manca proprio quella della misura necessaria! Maledizione …. qualche attimo di panico, poi risaliamo verso l’ospedale, nei cui pressi c’è il punto di ricarica bombole dell’amico Lello che ci risolve il problema. Subito giù in spiaggia dove mi vesto velocemente e mi tuffo nell’acqua bassissima per la marea calante.

L’acqua è fredda ma non come la volta precedente, ma sporca ancora. Mi dirigo rapidamente verso il largo e verso destra alla ricerca di una migliore visibilità, sorvolando velocemente sul fondale fangoso alla ricerca di qualcosa di insolito. Una seppia mimetizzata sul fondo si lascia avvicinare e fotografare per poi sfrecciare lontano dopo aver spruzzato una bella nuvola d’inchiostro. qualche menola, un piccolo polpo fuori tana ed un gambero meccanico privo delle sue enormi chele. Poi improvvisamente due gasteropodi Phallium granulatum sulla sabbia. Disturbati si allontanano in direzioni opposte, il più grande dei due riprende a sotterrarsi fino a scomparire sotto la sabbia, l’altro invece striscia veloce alla ricerca di un posto più tranquillo. Un grosso paguro con le sue attinie, alcuni cerianti e qualche Apogon, fino ad arrivare alla prateria di Posidonia oceanica.  Mi sono allontanato molto anche se con poco successo, decido di rientrare sperando in qualche incontro fortunato … la lampada che fende il buio ma ahimè nulla si concretizza sotto la lente della mia fotocamera, fin sotto alla banchina dove mi imbatto in qualcosa di veramente HOT lanciato in mare.

Ancora una serata “magra” ma come tutte le precedenti, sempre emozionante e rilassante!

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